Andrea Ermano - ultimi interventi
Andrea Ermano - 09-07-2010
Si accumulano in Italia i segnali di una discontinuità politica lungamente preannunciata. Se essa avverrà per davvero e in che modo, se essa ci condurrà a un governo di responsabilità nazionale o a elezioni anticipate oppure a un temibile vuoto di potere, nessuno lo sa.
Tanto vale occuparsi allora di questioni fondamentali. Perciò questa settimana tratteremo di verità: serenamente, pacatamente.
A modesto parere di chi scrive la nozione di verità si suddivide in quattro concetti. Eccoli.
Se, in primo luogo, affermiamo per esempio: "alcuni capricervi stanno galoppando", questo è vero a due condizioni: che ci siano effettivamente degli animali chiamati "capricervi" e che, laddove esistano, ce ne siano alcuni effettivamente al galoppo.
Invece, dire "due capricervi al galoppo più due capricervi al galoppo fanno in tutto quattro capricervi al galoppo", è vero a prescindere dal fatto che esistano i capricervi. E francamente non interessa nemmeno se i quattro animali, reali o immaginari che siano, stiano effettivamente galoppando. Basta che siano quattro. In questo caso facciamo dipendere la verità da certe regole matematiche.
"È impossibile che in questo preciso istante il mio capricervo stia galoppando e contemporaneamente non stia galoppando". Questo è vero di per sé, a prescindere da qualsiasi altra considerazione, purché le parole usate abbiano ciascuna un significato definito e univoco.
I tre concetti di verità fin qui esemplificati sono noti anche sotto il nome di: 1) "corrispondenza", 2) "coerenza" e 3) "evidenza". Ne manca uno.
Andrea Ermano - 01-05-2010
C'è chi pensa, per esempio nel Belpaese, che si possa realizzare in tempi ragionevoli un forte incremento produttivo, e magari mietere anche un'ondata entusiastica di aumento della domanda di made in Italy? Gli anni Cinquanta sono passati da un po', e noi viviamo in un mondo in cui occorrerebbe ridurre sensibilmente le emissioni di carbonio, con tutto quel che ne consegue in termini di decrescita.

Per concludere, dato che la voga secessionista è stata concomitante per un intero ventennio con la voga neoliberista, vale la pena aggiungere che un secessionismo determinato dalla "crescita" sarebbe probabilmente tanto stupido quanto una rottura padana dell'Unità nazionale volta stare in Europa con l'Austria invece che con l'Abruzzo. E questo perché sia la crescita che l'Europa o sono grandezze solidali o non sono.
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